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Agrigento. Nuove ricerche sull’area pubblica centrale, Roma, 2017
Sommario G. Parello, La ricerca del teatro di Agrigento: un'introduzione I curatori, Introduzione V. Caminneci, Una trepida attesa lunga cinque secoli: la scoperta del teatro di Agrigento C. Soraci, Il contesto storico L'inquadramento urbano E. Brienza, Per una nuova pianta di Agrigento antica G.L. Furcas, Infrastrutture idrauliche nel settore centrale dell'area urbana Il teatro A. Fino, A. Labriola, Dati preliminari sull'architettura del teatro di Agrigento F. Leoni, L'area del teatro in età ellenistica: lo scavo e i reperti L. Piepoli, L'area del teatro in età postclassica: lo scavo e i reperti M. Albertocchi, I rinvenimenti coroplastici dallo scavo del teatro di Agrigento F. Leoni, Le Lucerne G.M. Gerogiannis, Gli unguentari M. Camera, I teatri ellenistici di Sicilia Il tempio ellenistico-romano M. Livadiotti, A. Fino, Il complesso porticato a Nord dell'agorà G.M. Gerogiannis, Lo scavo del Santuario Ellenistico Romano M. Scalici, I reperti rinvenuti nella discarica R. Belli, Statue di togati dall'area del Tempio Romano: ipotesi di restituzione dell'arredo statuario G. Vallarino, L'epigrafe dall'area del Tempio ellenistico-romano Tecnologie d'indagine M. Cozzolino, A. Di Meo, V. Gentile, Il ruolo della diagnosi non invasiva nella scoperta del teatro ellenistico dell'antica Akragas M. Liuzzo, E. di Maggio, S. Giuliano, Il rilievo tridimensionale per la lettura della configurazione urbana antica di Agrigento Le fasi post antiche M.C. Parello, L'area del Foro e le sue trasformazioni in età tardoantica M.S. Rizzo, L'abbandono dell'area pubblica Conclusioni L.M. Caliò, La città e il teatro 5 7 9 15 25 31 41 57 61 69 77 81 85 97 111 113 119 123 129 137 147 157 167 p.
R. Perna, M. Giuliodori, R. Carmenati (edd.) Roma e il mondo adriatico. Dalla ricerca archeologica alla pianificazione del territorio, 2022
Gallico: occupazione e gestione del territorio in età romana Davide Gangale Risoleo La via Flaminia nelle Marche: un inventario diacronico delle tecnologie applicate alla gestione di un territorio
Notizie di Storia n. 33-2015. L'attuale stato del complesso appartenuto ai “signori di Dorna”, in ambivalenti rapporti con l'abbazia di S. Flora e Lucilla. Un'ipotesi sullo sviluppo dell'insediamento, alla luce degli ambienti rinvenuti nel sottosuolo.
Bollettino della Soprintendenza per i Beni Culturali, 2007
G. CIFANI, A. GUIDI, Le fortificazioni nel territorio di Anzio, in P. Fontaine, S. Helas (a cura di), Le fortificazioni arcaiche del Latium vetus e dell’Etruria meridionale (IX – VI secolo a.C.) Stratigrafia, cronologia e urbanizzazione (Atti delle Giornate di studio, Roma, Accademia Belgica, 19-20 Settembre 2013), Bruxelles - Roma: Institut Historique Belge de Rome, 2016, 111-124.
II Congresso Nazionale di Archeologia …, 2000
Atti Congresso Nazionale della Società dei Medievisti Italiani, 2018
New excavations in the Apennine passes have give evidence of a 6th 7th century system of defence of the Byzantine territory of Ravenna. The first castle was settled at the top of the hill that dominates Lamone’s Valley and cross Toscana and Romagna. It is a fortified settlement situated nearby Brisighella (Ravenna, Italy), first mentioned in AD 960, together with the parish church of Santa Maria which stands within it, as testified by a late Carolingian chart of the Archiepiscopal Archive of Ravenna, as a property of the monastery of S. Maria del Sacro Palazzo at Ravenna. Towards archaeological excavation were discovered new 7th century fortifications, possibly to associate to an attempt of limes defence organized by the Exarches towards Lombards Kingdom. In the following centuries the fortification was the object of many disputes and was listed amongst the properties of the church of Ravenna, the municipality of Faenza, of the Manfredi family and the Venetian Republic. It was destroyed at the end of the 16th century by the Papal army. The work inside the castle was undertaken in order to study the birth of the phenomenon of ‘incastellamento’ in Romagna through the examination of archaeological remains. The site, thanks to the extraordinarily well preserved deposit, provided useful data regarding the archaeological stratification of the first fortification phases as well as information regarding houses, workshops and other activities linked to the castle life. In order to achieve these aims several excavation areas were opened all around the centre of the hilltop, corresponding to the courtyard of the medieval castle. During the course of the excavations a topographical survey was also undertaken of the entire area occupied by the castle and surrounding settlement, in order to gain a detailed understanding of its plan and the various changing in the fortifications techniques, and a new excavation of a possible 7th century fortification has begun in 2018 to verify this trend. The excavations were also accompanied by studies and analyses of the architectural archaeology of the many standing walls preserved inside the fortified settlement, in particular the facings of two ruined ogival towers situated at the corner of the Rocca and most of the medieval defences of the castle.
Bulletin du Centre d’études médiévales d’Auxerre, 2010
La sistemazione e l'apertura al pubblico dei siti archeologici realizzati dalla Soprintendenza regionale per i Beni e le Attività Culturali della valle d'Aosta, sono il risultato di collaborazioni, riflessioni e dibattiti svoltisi in questi ultimi decenni nei vari cantieri in cui si è operato e della particolare situazione amministrativa della nostra Regione 1. Le scelte e le soluzioni adottate tengono conto, oltre che delle specificità proprie di ogni scavo, anche delle particolari condizioni ambientali e climatiche del nostro territorio, che certamente non sono favorevoli alla conservazione delle vestigia all'aperto. La musealizzazione dei siti archeologici, operazione quanto mai complessa e stimolante, in quanto coinvolge problematiche diverse, non è altro che la scelta critica del "messaggio" che si intende rivolgere al fruitore. Il "messaggio", come tale, tiene conto delle esigenze imposte dalla ricerca, dalla conservazione e dal restauro che insieme rendono possibile il testo didattico. La leggibilità e la comprensione, da parte del pubblico, di un sito archeologico pluristratificato, può essere realizzata con la "semplificazione" del messaggio "privilegiando" alcune delle fasi costruttive del monumento. Naturalmente bisognerà tenere conto anche della valenza territoriale dei ritrovamenti e dello stato di conservazione dei reperti. Non è certamente nostra intenzione proporre la distruzione fisica dei resti basata su presupposti preferenziali, estetici o tecnici, bensì l'attenuazione o la sottolineatura, con operazioni controllate, di tutto quanto intendiamo lasciare in ombra o mettere in evidenza. E' inoltre opportuno tener conto che qualsiasi scavo archeologico è, per definizione, un intervento distruttivo, anche se controllato e documentato in tutte le sue fasi e che il risultato finale è mediato e condizionato dalle Aoste (Italie), Le complexe St. Ours-St. Laurent et le groupe épiscopal. Bulletin du centre d'études médiévales d'Auxerre | BUCEMA, Hors-série n° 3 | 2010
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